Atti 20:28

Versetti 28-38

Se lo Spirito Santo ha nominato i ministri sorveglianti del gregge, cioè pastori, essi devono essere fedeli alla loro fiducia. Considerino la preoccupazione del loro Maestro per il gregge affidatogli. È la Chiesa che Egli ha acquistato con il proprio sangue. Il sangue era suo in quanto uomo; tuttavia, l'unione tra la natura divina e quella umana è così stretta che viene chiamato sangue di Dio, perché era il sangue di Colui che è Dio. Questo gli conferisce una dignità e un valore tali da riscattare i credenti da ogni male e acquistare ogni bene. Paolo parlava delle loro anime con affetto e preoccupazione. Erano pieni di preoccupazione per la loro sorte. Paolo li invita a guardare a Dio con fede e li raccomanda alla parola della grazia di Dio, non solo come fondamento della loro speranza e fonte della loro gioia, ma anche come regola del loro cammino. I cristiani più avanzati sono in grado di crescere e troveranno nella parola di grazia un aiuto per la loro crescita. Come coloro che non sono santificati non possono essere ospiti graditi del Dio santo, così il paradiso non sarebbe tale per loro; ma per tutti coloro che sono nati di nuovo e sui quali l'immagine di Dio è rinnovata, è sicuro, poiché la potenza onnipotente e la verità eterna lo rendono tale. Egli si raccomanda a loro come esempio di non preoccuparsi delle cose del mondo presente; ciò li aiuterà a passare comodamente attraverso di esso. Potrebbe sembrare un'affermazione difficile, perciò Paolo vi aggiunge un detto del loro Maestro, che vuole che ricordino sempre: "È più bello dare che ricevere"; sembra che fossero parole usate spesso con i suoi discepoli. L'opinione dei figli di questo mondo è contraria: hanno paura di dare, se non nella speranza di ricevere. Il guadagno evidente è per loro la cosa più benedetta che ci possa essere; ma Cristo ci dice cosa è più benedetto, più eccellente. Ci rende più simili a Dio, che dà a tutti e non riceve da nessuno, e al Signore Gesù, che andava facendo del bene. Questa mente era in Cristo Gesù, possa essere anche in noi. È bene che gli amici, quando si separano, si separino con la preghiera. Coloro che si esortano e pregano gli uni per gli altri, possono avere molte stagioni di pianto e separazioni dolorose, ma si incontreranno davanti al trono di Dio per non separarsi più. Fu di conforto per tutti il fatto che la presenza di Cristo andò con lui e rimase con loro.

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